Tornare a scuola non è mai una semplice visita, quando si parla di etica e legalità. È un viaggio condiviso, un’occasione per seminare consapevolezza e dialogo tra i più giovani. Il progetto GIOELE – Gioco dell’Etica e della Legalità, ha fatto tappa anche a Burcei, coinvolgendo non solo gli studenti della scuola secondaria del paese, ma anche quelli dell’Istituto Comprensivo di Maracalagonis, già protagonisti della prima tappa del progetto.
Anche questa volta ho avuto il piacere – e l’onore – di condurre direttamente il gioco con i ragazzi, guidandoli tra caselle, domande, riflessioni e sorrisi. Come nella precedente edizione a Maracalagonis, è stato emozionante vedere quanto i ragazzi si siano lasciati coinvolgere con entusiasmo, partecipando attivamente alle attività e confrontandosi su temi fondamentali come il rispetto delle regole, la responsabilità individuale, il valore della giustizia e il ruolo attivo del cittadino nella società.
Come ha riportato anche L’Unione Sarda,
“Un percorso educativo innovativo e coinvolgente ha unito gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Maracalagonis e Burcei, grazie all’iniziativa ‘Gio.E.Le. – Il GIOco dell’Etica e della LEgalità’, ideata da Massimo Loddo, autore, giurista e membro della Polizia di Stato.”
GIOELE nasce proprio con l’intento di trasformare concetti complessi in esperienze concrete e memorabili, capaci di parlare il linguaggio dei giovani. Il gioco – ispirato al tradizionale “gioco dell’oca” – si sviluppa su un tabellone digitale proiettato sulla LIM, e ogni casella è un’opportunità: domande, video, immagini, spezzoni di film e citazioni da personaggi noti come Benigni, Zalone e Jacopo Cullin aiutano i ragazzi a riflettere su tematiche attualissime come la lotta alla mafia, il rispetto delle diversità, l’uso consapevole dei social, la prevenzione dalle dipendenze e l’importanza dell’inclusione.
Durante l’incontro, ho parlato ai ragazzi di etica con parole semplici ma profonde, paragonando Aristotele a un influencer dell’antichità e raccontando la missione della Polizia di Stato come quella di proteggere la felicità dei cittadini.
Ho voluto ricordare anche le figure simboliche di Emanuela Loi e Giovanni Palatucci, che rappresentano con il loro esempio cosa significa servire con etica e coraggio.
A rendere ancora più significativo questo secondo appuntamento è stata proprio la presenza degli studenti di Maracalagonis, che avevano già partecipato alla prima edizione e che hanno voluto proseguire questo cammino etico insieme ai loro coetanei di Burcei. Un segno di continuità, ma anche di comunità educativa allargata, che unisce territori e scuole nel segno dei valori condivisi.
Le parole della Dirigente scolastica Emanuela Lampis colgono nel segno:
“Gio.E.Le. si conferma così uno strumento efficace per promuovere una cultura della legalità fin dalla giovane età, facendo della scuola un vero ponte tra educazione e cittadinanza attiva. Educare alla legalità significa educare alla libertà, al rispetto e alla consapevolezza del proprio ruolo nella comunità.”
Vale la pena ricordare che proprio grazie a questo percorso, un gruppo di studenti dell’Istituto Comprensivo ha avuto l’onore di essere ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un riconoscimento che dà valore all’impegno dei ragazzi, dei docenti e di tutte le istituzioni coinvolte.
GIOELE non è un semplice progetto scolastico. È un’esperienza viva, che cresce, si trasforma e coinvolge sempre più giovani. È una palestra etica in cui si impara giocando, si riflette divertendosi, si cresce insieme.
E per me, ogni incontro con questi ragazzi è un nuovo inizio.
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👉 Leggi il post sull’incontro al Quirinale
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